Frammenti di (Pier)Pioggia

Pensieri e parole alla ricerca di un'identità

lunedì, giugno 04, 2007

Sincera-Mente

Alessandro Baricco scriveva in un suo libro (credo fosse Oceano Mare) che uno si fa i suoi sogni, ma poi la vita non ci sta a giocarci assieme.
E aveva ragione. Assolutamente ragione.
Però può anche succedere che a volte la vita ci sta, ma basta che tu abbia una esitazione (facciamo pure anche due) e va avanti a giocare senza di te con qualcun altro, dopo aver vinto i tuoi sogni.
Per non parlare dei bluff.
Allora succede che non ti rassegni e continui ad alzare la posta, a rilanciare, in un compulsivo istinto di cocciuta autodistruzione.
Almeno fino a quando la vita non si alza dal tavolo e se ne va, oppure quando tutte le carte di ogni mazzo finiscono e non puoi neanche più bluffare.
Credo che questo si chiami, molto generalmente, passato.
A quel punto non esistono più vincitori né vinti.
Almeno fino alla prossima partita, da giocartela fino in fondo, se hai abbastanza soldi; pardon, volevo dire sogni...
Una mattina apri gli occhi
e ti accorgi
Che le idee non bastano
a tenere vivi i ricordi
Così chiudi gli occhi
e capisci
Che non è andata
come hai creduto
Che non è stato
quel sogno annunciato
E che non hai neanche
come avevi una volta
Neanche lo straccio
di un senso di colpa.

Sinceramente di te
non mi importa più niente
Sinceramente di te
non mi importa più
Sinceramente di te
non mi importa più niente
Sinceramente di te non mi importa più.
Hai visto cose che non c'erano
Restano solo i bei ricordi
Scava sottoterra
dove hai nascosto i resti
Dell'idea di una storia.
Sinceramente di te
non mi importa più niente
Sinceramente di te
non mi importa più
Sinceramente di te
non mi importa più niente
Sinceramente di te
non mi importa più.

In realtà eri solo avida
Curiosa e vogliosa
E credo di poter dire
Che l'amore è un'altra cosa.
In realtà eri solo arida
Curiosa e golosa
Ma credo di poter dire
Che l'amore è un'altra cosa
Che l'amore è un'altra cosa.
L'amore è un'altra cosa…

20 Comments:

Blogger lucia said...

leggerti con questa pioggia battente mi lascia un pò di retrogusto amaro. Torno a commentare più tardi, quando quel "che l'amore è un'altra cosa" avrà finito di urlarmi nelle orecchie.
ti abbraccio

04 giugno, 2007 19:47  
Blogger flipper said...

sono parole molto mmolto forti.
Anche se l'amore dovessere altro, non è vero che di un adeerminata person anon ti importa piu niente.

un bacio

05 giugno, 2007 11:05  
Blogger Gabry said...

Parole forti.
Un'aspettativa delusa dalla diversa realtà non può annientare l'interesse nei confronti della persona che "ti ha deluso" in questo senso. Poi ci sono casi estremi che portano a cambiare i termini generali di principio. In questo scritto, troppe volte viene utilizzata la parola "sinceramente" prima di dichiarare che non interessa più, e quasi mi fa pensare il contrario, ossia una persona ferita da un'altra che non è stata all'altezza di agire come "lui desiderava". Mi hai dato uno spunto... bravo! un abbraccio

05 giugno, 2007 12:24  
Blogger Pier said...

Lucia: Adesso la pioggia non dovrebbe battere più, così come l'eco lontana di quelle parole in grassetto rosso andrà piano piano a sfumare. Panta rei, tutto scorre, comprese acqua e parole.
Un abbraccio limpido...

Flipper: A denti stretti devo darti ragione. Qualcosa resta sempre. Ma fa meno male.
Un bacio anche a te...

Gabry: Per quanto possano essere forti, le parole lo sono sempre meno dei sentimenti. Questa canzone degli Stadio in effetti sembra una reazione rabbiosa, a caldo, quasi a convincersi che ciò che era non conta più. Il titolo che ho dato al post in realtà nasconde qualcosa in più...
Felice per averti dato uno spunto, ti mando un abbraccio!

05 giugno, 2007 14:27  
Anonymous Anonimo said...

Quello che risulta piu' difficile da accettare è l'incacrenimento che abbiamo nei confronti dei nostri sogni, delle nostre idee. A volte è faticoso dover ammettere a noi stessi che quello che ieri ci sembrava un sogno da realizzare si sia trasformato in qualcosa d'altro, magari in un ricordo. Per fortuna tutto cambia e cambiamo noi, i nostri sogni ed i nostri ideali..e anche l'amore cambia...cambia ma non finisce mai. Si trasforma, indossa vesti rosse e viola e diventa passione, oppure si copre di veli bianchi di mussola e diventa amicizia..ma il sentimento resta: cosa importa dargli un nome?
Sincera- mente mi piace molto come titolo del post: suona come un auspicio a tirarci fuori dai ruoli che vogliono incatenarci a situazioni statiche e ad affrontare senza paure e senza remore le nostre esigenze del momento...con mente sincera.
Elisa

06 giugno, 2007 09:39  
Blogger Pier said...

Elisa: Penso che l'innamoramento sia un punto di non ritorno, è difficile una volta scattato accettare che diventi qualcosa di meno come l'amicizia. Se poi la decisione la prende la controparte, diventa più difficile ancora.
Ed hai assolutamente ragione quando dici che è faticoso ammettere a sè stessi che un sogno è emigrato in ricordo. E solo quando hai il coraggio di ammetterlo davvero puoi cambiare davvero. Ciò che ho scritto è per me qualcosa in più che un punto di partenza per farlo.
Sei la prima che legge un significato dietro al titolo del post, la tua interpretazione è interessante, io in realtà facevo leva sul dualismo sincerità-menzogna (sincera-mente) e sull'incoerenza "implicita" nella parola sinceramente, che infatti contiene anche la parola mente.
Sono proprio contorto, eh? :-)

06 giugno, 2007 12:01  
Anonymous Anonimo said...

L'amicizia conta meno dell'amore? Sono punti di vista, secondo me è una questione di colori...ma l'origine è la stessa. Certo poi che non si può generalizzare, ci sono tante varianti e se non siamo noi gli artefici di alcune scelte la cosa si complica ancora di più.
Strano che la tua interpretazione del dualismo sincera-mente sia di genere femminile...vogliamo parlarne?! :-))
Scherzo, ovviamente.
Elisa-viola
(tanto per restare in tema di colori...sarà che oggi il tempo a Roma cambia repentinamente e con lui i colori dell'urbe...)

06 giugno, 2007 12:40  
Blogger Pier said...

Elisa: Mi piace questo tuo commento cromatico! Riprendendo il tuo commento precedente, se il colore dell'innamoramento è rosso, è difficile per qualunque altro colore coprirlo; serve una tela nuova.
Vedo che l'osservazione del dualismo "femminile" non ti è sfuggita! In realtà "sincera" e "mente" possono essere applicate a "persona", che è neutro, quindi non è solo pertinenza femminile! :-)
Elisa Viola potrebbe essere anche Nome Cognome, ma dall'urbe credo che il tuo colore -calcisticamente parlando- sia il giallorosso! ;-)
Pier-Granata

06 giugno, 2007 16:15  
Anonymous Anonimo said...

Da quanto tempo non sentivo questo nome! Una sfumatura di colore bellissimo. Ha la dignità del marrone, l’eleganza del viola e l’ineluttabilità del rosso. Come potevo essermene dimenticata? Mi riporta indietro di tanti anni: in una scuola media inglese in Essex, l’aula di disegno, l’odore delle tempere e il color granata con cui colorai un disegno che rappresentava l’interno di una chiesa…da allora non credo di aver più pensato al ‘granata’ ma lo trovo nel mio armadio, nei soprammobili a casa, nei monili che indosso.
Ps. Te la sei sfangata per un pelo col riferire il sincera-mente alla ‘persona’ in genere….vecchia volpe! :-P
Elisa grigio piombo

06 giugno, 2007 22:39  
Blogger Pier said...

Elisa: Bella la fotografia che hai fatto del granata, che tra l'altro è un colore molto elegante. Io lo riferivo alla mia squadra del cuore, il Torino.
Essex non so in che parte di Inghilterra si trova, sul momento l'ho confusa con un supermercato o un distributore di benzina.
PS: una sfangata ogni tanto fa sempre bene! :o)

07 giugno, 2007 09:46  
Anonymous Anonimo said...

Temevo infatti che parlassi di calcio..io sono un'emerita ignorante in materia, tifo Roma per tradizione familiare (e anche perchè si dice che i laziali siano 'burini'). Riguardo all'Essex non ti perdi niente, è banale campagna inglese, molto bucolica, poco pratica e molto moolto noiosa. Però mi riporta al granata, chissà perchè: forse sono i colori autunnali o forse solo il ricordo di quel disegno.
Elisa

07 giugno, 2007 14:33  
Blogger Pier said...

Elisa: Temevi che parlassi di calcio? :-D
Per quello che riguarda la campagna, anch'io ci vivo in mezzo, e i colori caldi dell'autunno si vedono bene anche qui

08 giugno, 2007 09:55  
Blogger Pier said...

...almeno fino a quando non decideranno di sommergerla con asfalto e cemento :-(

08 giugno, 2007 09:56  
Blogger danDapit said...

...e l'amore, cos'è?
Questo è il punto.
COSA è?
e chi dice che se sono avida, vogliosa e curiosa non stia amando?
...
Provoco un po', ma difficile dire cosa sia Amare...
come è difficile dire che di una persona amata, NON CI IMPORTA PIU'...
Ma di questo già ne avete parlato!

08 giugno, 2007 23:47  
Blogger Pier said...

Danda: Non saprei rispondere alla tua domanda anche perchè credo che la risposta non c'è, oppure è diversa per ciascuno di noi... Dev'essere qualcosa che si sente dentro e ci spinge a fare o accettare cose che mai ci sogneremmo di fare...
Sì, è difficile dire che una persona non ci importa più, forse paradossalmente è più facile dimostrarlo...

11 giugno, 2007 10:05  
Blogger danDapit said...

eh, Pier! Dimostrarlo, sì che è facile!
Anche se non è vero puoi "dimostrarlo"! Basta avere un po' di grinta, essere un rancoroso, o avere delle autodifese molto sviluppate...ciò che conta, in certi casi, è più mostrare, che "essere/sentire"!!

(Come emotion, metto uno smile, o un pianto???)
:-I

11 giugno, 2007 14:38  
Blogger Pier said...

Danda: Hai ragione, in certi casi conta proprio quello...
Come emoction io ci metterei un sorriso amaro, ma non so come rappresentarlo graficamente...

11 giugno, 2007 15:07  
Anonymous Anonimo said...

il sorriso amaro io lo rappresenterei così :-S
(forse più che amaro sembra il sorriso di uno affetto da paresi....)
Elisa

13 giugno, 2007 14:39  
Blogger Pier said...

Elisa: Bella la rappresentazione e il successivo commento!
"Paresi" era il soprannome che davamo a un tizio nelle prime file di banchi, il quale aveva sempre stampato in faccia il sorriso di ordinanza per compiacere i professori...
Uh, sai che forse mi hai dato un'idea???? :-)

14 giugno, 2007 08:50  
Anonymous Anonimo said...

Tipo?... Adattare il sorriso d'ordinanza al sig. Carlo?
Guai a te se mi smonti il mito!!!
:-)
Elisa

14 giugno, 2007 18:34  

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