Frammenti di (Pier)Pioggia

Pensieri e parole alla ricerca di un'identità

giovedì, gennaio 11, 2007

Una storia d'amore

Come si fossero conosciuti e perché lei avesse accettato l'invito ad uscire con lui, forse lo sapremo soltanto alla fine di questa storia, perché è alla fine di qualcosa che si capisce il senso di tutto.
Era una bella serata, di quelle difficili da trovare nell'inverno prematuro della provincia, una provincia che di positivo aveva soltanto la vicinanza al mare, nella cui profondità molti hanno cercato di annegare le proprie preoccupazioni nella speranza che queste (sfiga delle sfighe) non fossero anche capaci di nuotare. E proprio davanti al mare si diressero, senza un'idea precisa di dove volessero arrivare.
Ma a volte certi sguardi e certi silenzi sono più logorroici di qualsiasi parola e, dal momento che puoi anche non sapere cosa vuoi ma riuscire lo stesso ad ottenerlo, quella stessa sera, in quelle stesse condizioni, si amarono. E' strano come la presenza (o l'assenza) delle persone riesca a cambiare anche qualcosa di inconfutabile come il mare o il cielo; quella sera infatti, dopo quello che era successo, a lui sembrava di essere in un posto diverso da quello conosciuto: era diverso l'odore della salsedine, diversa la consistenza della sabbia, diverso il suono lontano delle voci dei gabbiani, diversa insomma la stessa scena nella quale era cambiato soltanto un protagonista; forse perché l'amore è una specie di droga che deforma la realtà rendendola più bella di quanto è, o forse più prosaicamente perché l'ultima volta che era stato in quel posto vi era stato in un caldissimo giorno d'estate con l'equipe di lavoro per scattare fotografie sull'inciviltà dei turisti in spiaggia, e non venendo minimamente ascoltato da nessuno esclamò, mostrando una macchia scura sulla spalla: «Cazzo, qui non mi caga nessuno, a parte i gabbiani!».
Ma ormai quella era acqua passata. In quel momento contavano soltanto loro e quello che a loro era appena successo, e così scesero dalla macchina contemplando il teatro di stelle evitando accuratamente di fare troppo rumore, come si conviene agli spettatori attenti. A questo punto restano in silenzio; soltanto il rumore delle onde del mare fa da cornice sonora sbattendo le creste sugli scogli. Lui fa per accendere una sigaretta, poi ci ripensa e mentre sta per ritirare il pacchetto la guarda intensamente negli occhi, distoglie momentaneamente lo sguardo e poi pronuncia a mezza voce, come se stesse recitando un salmo proibito:
«Ti amo».
Lei resta visibilmente imbarazzata, per un attimo i suoi occhi riflettono la luce fioca e curiosa di una Luna guardona, quindi alza leggermente le spalle e abbassa lo sguardo, quasi a cercare delle risposte cadute sulla sabbia sotto forma di lacrime di sentimenti indefiniti ed indefinibili. Poi, lentamente, avvicina le labbra al suo orecchio, si fa coraggio e gli sussurra piano piano:
«...Vabbè, comunque sono lo stesso 30 euro...»
Tutto sommato gli aveva fatto un bello sconto.

19 Comments:

Blogger lucia said...

Ha qualcosa a che fare con storia che ho postato io o sbaglio?

;-)

11 gennaio, 2007 16:18  
Anonymous Anonimo said...

E' una tua storia??

11 gennaio, 2007 20:58  
Blogger sonia said...

Le parole sono bellissime in tutto il racconto...
Ma il finale mi sa di Piercatartico o mi sbaglio?!? :D
Perché sul finale, mentre scrivo, sto ancora ridendo! :D

12 gennaio, 2007 07:46  
Blogger Pier said...

Lucia: C'è qualche somiglianza ma il racconto originale risale a qualche tempo fa. Il fatto è che spesso basta leggere qualcosa e subito ti viene l'ispirazione per scrivere qualcos'altro, oppure riaggiustarlo come in questo caso. Cmq ho la sensazione che troverò ancora ispirazione leggendo i tuoi post! ;-)

Laura: sì, è una mia storia, ma solo nel senso che l'ho inventata io, preciso di non averla vissuta in prima persona! :-D

Sonia: Sono contento che ciò che ho scritto ti ha divertito, in effetti il finale rovina tutta l'atmosfera sognante del racconto, ma se non fosse stato così... non sarebbe stato catartico, no? :-)

12 gennaio, 2007 08:57  
Anonymous Anonimo said...

Comunque COMPLIMENTI Pier, è scritta veramente bene...
Ieri sera, purtroppo, non ho avuto il tempo di dirtelo perchè poi ho dovuto abbandonare il PC perciò ora rimedio subito :)

Ancora complimenti. Bravo.

Bacione e buona giornata.
Laura

12 gennaio, 2007 09:37  
Blogger danDapit said...

Ciao Pier!
Mi ha colpito ciò che hai lasciato scritto a Lucia: ciò che siamo emerge comunque, e soprattutto dai "dettagli"...
Così son venuta qui!
Subito anch'io ho collegato il tuo racconto al "Ti amo" di Lucia, impossibile non farlo...! Sono vari giorni che si ripercuote per blog, e... nei discorsi -pure- di "chi chatta"!!
Però il tuo racconto...
...sorrido...
...accidenti, è terribile! Sì, la fine, spiazza!
Esatto contrario della poeticità che lascia Lucia; sei disarmante nel crudo realismo!
Ma sto sorridendo, dalla tastiera non si vede, perciò te lo racconto!!
Uno schiaffo di vento gelido, e una risata!
;o)
Ciao!!

12 gennaio, 2007 10:02  
Blogger Pier said...

Laura: grazie ancora per i tuoi complimenti, che detti da una writer come te mi fanno arrossire!
Mi sento un pò in colpa perchè ho la sensazione che avresti preferito un finale diverso...

Dandapit: Ciao a te, un caloroso benvenuta e grazie per il tuo ragionato commento!
Sì, io credo che per quanto si possa essere bravi a fingere qualcosa di te esce sempre, perchè il tuo istinto (come l'amore) non si può recintare.
Il mio racconto voleva solo essere una specie di scherzo estemporaneo, più o meno sulla scia di quelli che ogni tanto combina la vita...
Cmq ti assicuro che nella realtà io non sono così materialista, anzi amo molto i ritorni e gli "happy ending"! :o)

12 gennaio, 2007 13:33  
Anonymous Anonimo said...

Diciamo che nella mia maledetta ingenuità sogno sempre il "vissero felice e contenti" ma il tuo finale mi è piaciuto, credimi altrimenti non te lo direi! E poi scrivi veraemente bene...Complimenti davvero!!

E non arrossire, figuriamoci..Io sono una sorta frana! Scrivo solo perchè mi fa stare bene, ma credimi: tu sei molto più bravo! :)

Ancora complimenti e spero di poter leggere ancora una tua storia...

Bacione enorme!
Laura

12 gennaio, 2007 13:46  
Blogger Pier said...

Laura, il solo fatto che scrivere ti fa star meglio significa che sai scrivere cose importanti, credimi!
Un bacione enorme anche a te!

12 gennaio, 2007 16:08  
Blogger danDapit said...

"...perchè il tuo istinto (come l'amore) non si può recintare"...
...
è da ieri che mi ritrovo "intrecciata" a parole, pensieri, riflessioni, che "mi rimandano" ad un certo mio nodo!
E questa cosa mi sta rendendo perplessa. Già ieri sui commenti dell'ultimo post di Lucia: un mio accenno, una sua domanda, un altro intervento...tutto che verte sulla possibilità d'amare.
POSSIBILITA', sì!
L'istinto non si recinta, ovvero, da qualche parte esce sempre, come una gelatina che strasborda da un barattolo che vuoi chiudere...
Ma l'amore...no, non so più!
Pensavo anch'io fosse come dici tu, o, l'alternativa a questo sarebbe concludere: allora non si ama veramente!

Eppure non tutti sanno vivere l'amore! Ci vuole coraggio per amare...l'istinto è un'altra cosa. Non serve coraggio.
L'amore non è come una gelatina che vuole strasbordare, quando si ha paura è come se ogni suo contenuto idrico evaporasse...e così secco e quasi liofilizzato, è facile tenerlo ben chiuso e nascosto persino a se stessi!
...
Mi sono smarrita in questa riflessione...
Comunque la tua frase mi ha fatto dar corpo a qualcosa che avevo dentro. Grazie.
Ciao Pier!

12 gennaio, 2007 18:26  
Anonymous Anonimo said...

Bellissima Pier!
COMPLIMENTI!!!
Ari.

13 gennaio, 2007 10:17  
Blogger lucia said...

Sarai il benvenuto, se troverai l'ispirazione nei miei post, mentre io passerò di qui per cercare qualcosa nei tuoi. Forse un "dettaglio", forse una parola, che mi faccia pensare ogni volta a un buon motivo per tornare.

a presto

13 gennaio, 2007 12:50  
Blogger Carmen said...

Be' dai infondo è vero 30€ non sono poi tanti se pensi all'atmosfera alle sue sensazioni alle emozioni direi che son spesi bene infondo è l'ingresso in discoteca quella cifra li ma senz'altro molto meglio :De poi chissa' se lui torna a cercare lei e poi ancora lei e di nuovo lei ... magari alla fine una non gle la fa pagare ... Come mi sento romantica oggi!
Buona Giornata Pier

15 gennaio, 2007 11:27  
Blogger Pier said...

Ciao DanDapit, grazie per i tuoi commenti puntuali e dettagliati!
Bella la metafora dell'istinto che non puoi chiudere in un barattolo (in effetti un buon istinto è sempre in fermento)! Però penso che anche l'amore sia un isitnto, anzi è l'isitnto, e credo che per amare serva una grossa dose di coraggio e di fiducia verso l'altro/a, perchè si mette in gioco tutto sè stessi... Mettere a nudo la propria anima è senz'altro più difficile che mettere a nudo il proprio corpo. E proprio quando subentra la paura succede quello che hai scritto tu, cioè l'amore si rinsecchisce, e senz'acqua o senza sangue può infartuare.
Sono contento di essere riuscito a dare una specie di forma a qualche tua voce di dentro!

Ciao Ari, bentornata!
Grazie per i tuoi MAIUSCOLI complimenti! :O)

Lucia: Ecco che ritornano i "dettagli", questi sconosciuti... Ok, accetto il guanto di sfida che mi hai lanciato... sperando che sia della stessa misura delle mie mani! :-)

Carmen: Ma buona giornata anche a te, cara! Beh, senza volerlo potresti avere dato un seguito alla storia... Anzi, e se la proseguissi tu? :-)

15 gennaio, 2007 12:09  
Blogger Carmen said...

Buon Giorno ... Direi che ne possiamo parlare... e poi chissa'!

16 gennaio, 2007 11:44  
Blogger danDapit said...

Pier...le tue parole mi colpiscono!
Sì, l'amore E' l'istinto! certissimo, verissimo...
Ma tra l'istinto ad aggredire per collera, e l'istinto ad amare ci passa un filtro che per la collera spesso non ha voglia di funzionare, per l'amore si mette in funzione insieme all'adrenalina!
Mettere a nudo la propria anima no, non è come mettere a nudo il corpo (i vestiti cadono come foglie in autunno!...L'anima invece è protretta dalle dure scorze del carciofo..) Ci vuole coraggio...ma il coraggio viene dal CUORE...e il cuore può infartuare! Come è vero!! E come è amaro!
Un saluto stordito...

16 gennaio, 2007 15:36  
Blogger Pier said...

DanDapit: sono veramente felice di leggere i tuoi commenti!
Sono abbastanza d'accordo con quello che dici, penso che amore e odio siano la stessa "cifra esistenziale" ma di segno opposto (scusa la deformazione matematica, che peraltro odio), il filtro di cui parli si manifesta nel fatto di sapere quale delle due facce mostrare. Potenzialmente, ognuno di noi, in quanto esseri imperfetti può essere buono o cattivo (in grado cioè di amare o odiare incondizionatamente) a seconda dei casi e/o di come viene trattato. Anche quello è istinto.
Un saluto rinvigorito!

Carmen: ok, parliamone, parliamone pure! E' con l'inizio che si incomincia! (questa sembra una frase di Totò) :-)

17 gennaio, 2007 09:23  
Anonymous Anonimo said...

Grazie Pier.
Non lo so se scrivo cose importanti o no, sono semplici storie, storie che in qualche modo mi toccano, storie che in quel momento sono importanti per me, e quindi va bene così: continuo a scrivere. Comunque. Qualunque sia il modo in cui scrivo.

Bacio. Attendo una tua nuova storia.

Laura.

17 gennaio, 2007 13:26  
Blogger Pier said...

Brava Laura, continua così!
Mentre arrivava il tuo commento, stavo proprio pubblicando il nuovo post.
Come vedi posso soddisfare le tue richieste in tempo reale! :-)
Baciotti anche da parte mia!

17 gennaio, 2007 13:33  

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