Frammenti di (Pier)Pioggia

Pensieri e parole alla ricerca di un'identità

giovedì, febbraio 01, 2007

Giri di vite

Un addio è una lettera
Strappata senza esser letta
È un bacio senza labbra
È il destino che non aspetta

Terra senz’acqua
Trapassata dal vento
Incapace di crescere
O di cogliere il momento

Sole senza luce
Velato dalla stessa foschia
Un abbraccio al suo silenzio
Che tutto mette via

24 Comments:

Blogger danDapit said...

Pier...di chi è?
E' bella!
una negazione in poesia, una negazione dipinta, una negazione che riesce a suonare...
E' tua?
va letta, e poi riletta...e assaporata...
...non fa male, è una verità dipinta, uno spegnersi raccontato con delicatezza...

02 febbraio, 2007 13:12  
Anonymous Anonimo said...

Stupenda Pier!
L'hai scritta tu?!
E' bellissima, intensa, profonda, tocca il cuore.

un abbraccio.

02 febbraio, 2007 13:51  
Blogger Pier said...

DanDapit: Sì, l'ho scritta io. Di getto. Poi ho corretto qualche termine ma non ho voluto stravolgere quel senso di immediatezza che mi aveva portato a scriverla. E' solo un pò di sangue che esce da una ferita e la sutura.
Mi piace molto quando usi il termine negazione associandolo a qualcosa di vivo (una poesia, un dipinto, un suono... una verità).

Lauretta: Sono contento che ti piacciano le cose che scrivo! Forse ti ci riconosci un pò... Un abbraccio anche a te!

02 febbraio, 2007 17:00  
Blogger danDapit said...

Un addio è una Negazione.
Fra le tue righe la Negazione è viva...e tu hai saputo dipingerla...
Di solito il dolore annichilisce, qui ha donato immagini!
Complimenti Pier!
Io nelle poesie sono troppo carica!
Tu invece con pochi tocchi leggeri dai la globalità di una realtà!
BacioX

02 febbraio, 2007 23:26  
Anonymous Anonimo said...

WOW, ma questa è una meraviglia! :)

Sai che mi stai facendo venire la voglia di provare a scrivere qualche poesia? ...belle cose!

03 febbraio, 2007 12:49  
Blogger lucia said...

Parole come pennellate a tinte forti e tu, come un espressionista tedesco, hai tracciato le linee di una fine con la giusta tonalità.
In quesi giorni penso spesso all'addio.
Che coincidenza!
Qualcuno sul mio blog parla di un'eco che rimbalza nel web. Io non so più cosa pensare.
Un abbraccio

03 febbraio, 2007 22:10  
Blogger Pier said...

DanDapit: Hai ragione, una negazione è comunque una cosa viva, non è indifferenza e quindi ha i suoi colori, seppure a tinte dolorosamente forti. Chi se ne va che male fa, cantava (credo) la Vanoni...

Duss: Grazie per il complimento! Per scrivere qualcosa... basta sentirsi di farlo e le idee vengono da sé!

Lucia: Ho letto che un espressionista tende a privilegiare il lato emotivo della realtà piuttosto che quello oggettivo, e in questo senso il tuo commento mi fa molto piacere, perchè di fatto quella era la mia intenzione quando ho scritto, di getto, queste righe. L'addio è evidente solo nella prima riga, poi si confonde con altre immagini e alla fine sembra sparire pure lui.
Ma voglio ancora sperare che un addio a qualcosa coincido con un benvenuto a qualcos'altro...
...Le coincidenze invece sono le cicatrici del destino, no?

05 febbraio, 2007 09:29  
Blogger lucia said...

Sì sì, "Chi se ne va, che male fa" la cantava la Vanoni.
E coincidenza delle coincidenze, è la canzone che sto ascoltando in questi giorni...
Che sia una cicatrice del destino non saprei. Lasciami qualche giorno per pensarci.
Un abbraccio

05 febbraio, 2007 11:35  
Blogger Pier said...

Lucia: Sai bene anche tu che niente accade per caso...
Aspetto comunque i prossimi giorni per conoscere la tua idea sulla frase che ho riportato (tratta da "l'ombra del vento")...

05 febbraio, 2007 17:17  
Blogger Anna said...

"un addio è un bacio senza labbra,
È il destino che non aspetta", un sorriso triste, una felicita' sottile, una carezza gelida...
bella poesia! ma qui dico una cosa scontata, lo hanno gia' detto tutti prima di me!

06 febbraio, 2007 14:02  
Anonymous Anonimo said...

Pier...non ci sono...
ma a volte ci sono!
Grazie per il tuo passaggio...
Non riesco a tacere circa ciò che vi state chiedendo te e Lucia, ho voglia di dire ciò che sento riguardo a quella frase: "le coincidenze sono le cicatrici del destino".
Per me sì, è così!
Ovvero: ANCHE così!
"cicatrici" in quanto desideri che non si sono realizzati? delusioni? dolcezze in amarezze?
I desideri sono "semi" dentro la nostra vita...
Le "coincidenze" sono quei semi che "prima o poi" germogliano!
un bacio Pier!

06 febbraio, 2007 16:00  
Blogger Pier said...

Anna: Hai proprio ragione. In fondo anche il destino è una lama gelida e sottile che taglia le strade della nostra vita...

DanDapit: Riprendendo il discorso appena fatto ad Anna penso che la coincidenza sia proprio il passaggio del destino in un punto (la cicatrice) dove aveva lasciato il suo segno precedentemente. Ma non è detto che si tratti per forza di una delusione o di un evento spiacevole; in fondo, per quanto possa tornare, il destino non lo fa mai allo stesso modo...
Mi piace molto (e concordo) col fatto che le coincidenze siano semi che possono germogliare!
Ora sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Lucia!

06 febbraio, 2007 16:30  
Anonymous Anonimo said...

Pier...non mi ritrovo molto...aspetta, dunque...
Non vedo il destino come un passaggio che determina la coincidenza, vedo che la "coincidenza" è dentro il destino, ne fa parte! perchè è un seme interno, e quindi è ciò che forma anche il "destino"...che non è qualcosa, per me, di fermo e scritto!

Ho parlato di eventi spiacevoli in quanto "cicatrici": la cicatrice nasce dove prima c'era una ferita!

Quindi la coincidenza è una cicatrice (seme) del destino, perchè "coincide" con un desiderio (seme) lasciato cadere nella nostra vita, e come seme, o cicatrice, determina "la coincidenza", ovvero: l'evento.
eehhmm...

Questo è quello che sento, volevo spiegare meglio il mio punto di vista...sorry!

06 febbraio, 2007 17:16  
Blogger Pier said...

Dandapit: il tuo punto di vista è molto suggestivo, ed anche condivisibile; il trasporto con cui ne parli sembra che questo argomento tu l'abbia vissuto in prima persona.
In effetti hai perfettamente ragione quando dici che una cicatrice nasce dove prima c'era una ferita, avrei dovuto essere più preciso nel dire che a volte una cicatrice compare anche quando si asporta qualcosa di negativo (anche solo un neo) dalla nostra pelle.
Io quella frase l'avevo percepita in modo diverso ma sono contento di conoscere la tua idea e di confrontarmi con te.
Mi piace l'immagine (se ho capito giusto) che hai di un seme del destino che provoca una ferita per far germogliare qualcosa: questo dà senso anche al dolore che spesso si prova ma che può diventare l'embrione di una nuova felicità.
Grazie per le tue osservazioni e "contesta" quanto e quando vuoi! :-)

06 febbraio, 2007 21:09  
Blogger danDapit said...

grazie Pier...
per le tue parole!
E sono molto contenta dell'epilogo della tua riflessione...In effetti non pensavo esattamente ciò che hai espresso tu, eppure il tuo epilogo diventa la sintesi che "conosco" anch'io...
Mi sa che da questo "seme" nascerà un mio post futuro...
buonanotte...
(l'argomento sì, mi ha così coinvolto da sbucare almeno un po' fuori dalla tana!)

07 febbraio, 2007 00:26  
Blogger Pier said...

DanDapit: Grazie a te per le tue osservazioni costruttive! E sono veramente contento di averti ispirato un post!
Sbucare fuori dalla tana... E' un riferimento alla storia della volpe e del piccolo prinicipe?

07 febbraio, 2007 13:20  
Anonymous Anonimo said...

un abbraccio forte forte Pier!!! :D

oggi ho sentito la canzone di Bersani e mi sei venuto in mente... ti auguro tanta felicità!

07 febbraio, 2007 16:42  
Blogger danDapit said...

uhmm...Pier...potrei avere un segreto da svelare, come la volpe...
E' un segreto di cui un po' mi vergogno, ma che in fondo è carino!
...Eppure resterà "segreto"!

L'argomento mi ha fatto sbucare dalla tana, sì, perchè l'ho "riconosciuto"!
La tana è il desiderio di latitanza di questi giorni passati, che sta iniziando a "guarire"...

"Il tuo [passo], mi farà uscire dalla tana, come una musica..."

"Le coincidenze sono le cicatrici del destino", sono state per me la musica...

"il Piccolo Principe" è delizioso!

07 febbraio, 2007 21:03  
Anonymous Anonimo said...

sono arrivata in questo blog cercando su google la parola 'abulico' per spiegare a un amico in termini più precisi cosa avessi e come mi sentissi.. Ho continuato a leggere qua e là e ho intenzione di leggere tutto ciò che hai scritto, perchè mi riconosco in tante frasi.. tranne una per ora... io l'inchiostro mi sa che l'ho finito... Tiziana (tissy@micso.net)

08 febbraio, 2007 00:40  
Blogger Pier said...

Laura: Potenza delle canzoni! :-)
Grazie infinite per il tuo augurio, che naturalmente ricambio di cuore... Ti abbraccio forte forte anch'io (sapendo di non farti male perchè sono magrino ;-) )

danDapit: Senza volerlo ti ho "stanata"! :-) Ogni segreto ha comunque una storia particolare che si porta dentro, e seppure in silenzio ha molte cose da dire. Di certo non ti forzerò a raccontarlo. Sono contento di aver contribuito a farti "guarire" dalla voglia di sparire! Come diceva Baglioni «tra sparare oppure sparire scelgo ancora di sperare!»... E io sono qui! :-)

Tiziana: Benvenuta! L'inchiostro, la linfa vitale, si può ritrovare strada facendo... Il fatto che tu abbia intenzione di leggere tutto il mio blog non può che farmi piacere, e spero che tra le righe tu possa trovare almeno qualche pigmento...
Qual'è la frase in cui non ti riconosci?
Grazie per la mail, la mia invece la puoi trovare nel mio profilo...

08 febbraio, 2007 11:11  
Anonymous Anonimo said...

grazie:)
la frase in cui non mi sono riconosciuta è appunto quella dell'inchiostro "Ma non potevo lasciare che questi capitoli chiudessero anche il libro della mia vita. Certo lo hanno fatto diventare un po’ pesante. Ma ho ancora voglia di scrivere. L’inchiostro non è ancora finito, sarebbe stupido lasciarlo seccare. E ancora voglia di innamorarmi." anche io mi porto due cicatrici terribili nel cuore (e tante altre più piccoline)ma a differenza di te non riesco a reagire, forse la seconda è troppo recente e pretendo troppo da me stessa, vedremo...io ce la metto tutta!

08 febbraio, 2007 11:24  
Blogger Pier said...

Tiziana: mah, forse io reagisco più di rabbia che altro... Anche se è più facile da dire che da fare è comunque chiaro che la vita va avanti, con o senza noi... Quindi tanto vale seguirla!
Sì, metticela tutta, DEVI.
Un grosso in bocca al lupo!

08 febbraio, 2007 13:21  
Anonymous Anonimo said...

ma sei anche un poeta oltre che scrittore?
Dipingi anche?

ti dico come ti ho trovato... ho conosciuto Duss, e ci sei anche tu tra i tanti...mi ha incuriosito il nome e sono passata...
leggero anche io tutto di te!

un bacio

11 febbraio, 2007 18:16  
Blogger Pier said...

Flipper: poeta e scrittore sono parole un pò grosse per me! :-)
Diciamo che mi diverto a provare a mettere insieme frammenti di parole...
Sulla pittura sono una bestia assoluta, nonchè un gran pasticcione!
Spero che ti piaccia anche il resto del blog! Grazie per i tuoi commenti e un bacio anche a te!

12 febbraio, 2007 13:28  

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