Il Bar Bellaria
Qualcuno di voi, abituale frequentatore del blog di Serse conosce già questa storia a episodi. Ma la saga del bar Bellaria deve in qualche modo continuare, d'altronde in questo periodo è tutto un fiorire di bar che piazzano tavolini, ombrelloni e ammenicoli vari, come un gelato gigantesco di cartone con la scritta "Il gelato del 2000", che tre anni fa ha pensato bene di immaginarsi aquilone attraversando la strada a seguito di un colpo di vento. Più che il gelato del 2000 sembrava un gelato 2000 turbo diesel!
E poi, come ha sagacemente notato il giornalista Chespu, il mio paese è ad altissima densità di bar: uno ogni duecento abitanti, una media altissima (preciso che gli abitanti del paese sono maggiori di 200).
Bando alle ciance, ecco la prima puntata della saga del bar Bellaria, giusto per entrare nel clima, il seguito ai prossimi post...
Il bar bellaria è il punto di ritrovo di gran parte della meglio gioventù (più o meno giovane) del paese. E’ qualcosa in più di un semplice bar, è una seconda casa, una guida spirituale che ti illumina nei tuoi momenti più difficili.
La struttura dell’edificio è molto vasta; fino agli anni 60 il cortile retrostante il fabbricato è utilizzato come ampia pista di ballo e provvisto di un piccolo palco sul quale si millanta abbia suonato anche un giovanissimo Gianni Morandi, che qualcuno scambia puntualmente per il geometra Mazzini. All’estremo inferiore del cortile è presente una gradevole vegetazione che dà un senso di freschezza e sollievo nelle afose serate estive. Col passare degli anni questo angolo di verde si è sviluppato progressivamente assumendo le caratteristiche di una foresta sub-tropicale, con popolazione faunistica auto-mutata geneticamente.
Per quelli della mia generazione il bar Bellaria è indiscutibilmente legato a quello del suo gestore più caratteristico, Carlo da Canosa di Puglia, anzi per pronunciarla correttamente, canos’èpugl, fonema sconosciuto ed inquietante per qualsiasi ragazzotto di campagna che si approccia per la prima volta al bar, soprattutto nell’epoca della divulgazione del culto leghista. Il fatto che il sig. Carlo quando parla si mangia due parole su tre giustifica nell’immaginario popolare il suo peso e la sua poca loquacità.
12 Comments:
ehehehe,oh pier...seguirò molto volentieri le storie sul bar Bellaria.Il sig. canos'èpugl, dev'essere un bell'elemento!
Comunque anche io avevo un bar qui nel mio paese, che per me era come una seconda casa, la mia guida spirituale che mi illuminava nei momenti più difficili.è stato chiuso nel 2000, e i più nostalgici lo rimpiangono ancora.
Io pure, si chiamava osteria Selvetta, pensa te che nome!!!ma per me era come la mia seconda casa.
un bacione
Ehm... Anche il bar bellaria ha chiuso, 3 anni fa... Così abbiamo anticipato l'ultima puntata! :-)
Ovviamente non svelerò adesso come e stato chiuso, cmq ci vorranno un pò di puntate prima di arrivarci!
E scoprirai anche altri simpatici aneddoti sul sig. Carlo...
ok....seguirò allora lo seguerò ancora più molto volentieri.
Bene, grazie per la fiducia!
Il bar è proprio la seconda casa... per noi ragazzuoli di campagna... ;P
Buona giornata :)
Arianna
Bentornata Arianna, era un pò che non ti sentivo!
Ma hai un bar nel cuore anche tu? :-)
ciao Pier... non volevo scrivere nulla sui bar anche se la Smeri potrebbe arrabbiarsi... volevo farti un in bocca al lupo grande per la casa e il rogito... chissà l'anno prossimo quando toccherà a me... bacionissimo Deb
La Smeri? Se si parla del suo bar è contenta perchè è tutta pubblicità, l'hai vista la sua foto sulla "provincia" a proposito del divieto di vendita di alcolici in bottiglia dalle 20 alle 7?
Per casa e rogito, purtroppo ho avuto qualche sorpresa...
Sorprese??? Non sono molto piacevoli quando stai comprando casa...
Buona giornata
Arianna
Buona giornata anche a te, Arianna.
In effetti non si è trattato di sorprese piacevoli... E vai con discussioni e perdite di tempo...
Spero si sia risolto tutto :)
Arianna
Per ora no, purtroppo... Si va ai "supplementari" :-(
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