Frammenti di (Pier)Pioggia

Pensieri e parole alla ricerca di un'identità

venerdì, dicembre 29, 2006

NATALE (e feste correlate) 2006

Dopo quello che ho scritto 9 anni fa, adesso vi propongo invece ciò che penso del Natale oggi!
Avrei preferito parlarvi di Natale in musica ma mi rendo conto che via web è un po’ più difficile…
Così adesso provo a cercare le parole (sperando che anche loro mi aiutino cercando me) e a rimetterle assieme dai vari fogli di carta attraversati da rigagnoli d’inchiostro sparsi per la mia scrivania.
Oggi come oggi penso che il Natale sia molto simile alla felicità, nel senso che non può proprio essere tutti i giorni, così come la felicità non può essere per tutta la vita…
Sembra quasi che la felicità sia come il sole, che sa di non poter illuminare contemporaneamente tutta la terra e allora cosa fa? Gira. Piano. Lentamente, lentamente. Per dare un po’ di luce e calore a tutta la sfera. E dove c’è il sole, quando questo lentamente gira e comincia ad allontanarsi, le ombre iniziano ad allungarsi, si allungano fino a diventare un’ombra sola, il buio.
Ecco, per me è il Natale è così, dal sole di bambino al crepuscolo di adesso. Nel mezzo tanti eventi a diventare ricordi e competere a scavalcarsi e a gridare di più, tra chi se ne va per età e chi per scelta e dipinge questi giorni di una tristezza sfumata ma molto particolare.
D’altro canto, per quanto nessuna persona sia sostituibile, per una legge di quasi compensazione naturale, ne arrivano altre nuove e con un po’ di fortuna e di speranza si può ricominciare
Quindi anche se questi pensieri sono un po’ sottotono non voglio mai e poi mai lasciare chiusa la porta della speranza…
…E se dovessi scrivere un’ipotetica lettera a Gesù Bambino, gli chiederei di non lasciare che un giorno le ombre si allunghino del tutto, insomma che il bambino dentro di me… cresca troppo e cominci a vedere il Presepe e l’albero sempre più piccoli…


UN GROSSO ABBRACCIO E BUON 2007 A TUTTI VOI !!!

giovedì, dicembre 21, 2006

Natale: tempo di ipocrisie?

Questo è quanto avevo scritto sul giornalino del coro mio paese nel dicembre del 1997, quindi già nove anni fa. Ve lo ripropongo così com'era allora...

«O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai»; così, citando gli Articolo 31, terminavo il mio articolo natalizio del dicembre di due anni fa, e da questo stesso punto ne ricomincio un altro adesso, tanto per confermare come la fine di qualche cosa coincide sempre con l'inizio di un'altra. Il "tema" sollevato dalla redazione è in sostanza questo: perché si deve essere "buoni" soltanto a Natale? Questo fatto giustifica l'essere poi "cattivi" per i 364 giorni seguenti (365 se l'anno è bisestile)? Solo in questo giorno ci si accorge degli "altri"?
Insomma: l'impressione che si è ricavata da queste considerazioni è stata il timore che questa festa sia in realtà soltanto una sfilata buonista di vestiti ipocriti... Io però faccio l'avvocato del diavolo e penso che molti di questi atteggiamenti (cioè l'essere "buoni" e disponibili) siano in realtà involontariamente voluti, e questo per una ragione molto semplice: il Natale, se ci fate bene caso, non cambia mai. Si ascoltano per strada le stesse musiche caratteristiche (le più antiche, tra l'altro), i Babbo Natale sono sempre gli stessi (di norma in costume rosso e barba, più difficile incontrare Renato Pozzetto vestito da panettone), le luci sono sempre le stesse (quando funzionano): tutto questo ritorna puntuale ogni anno e forse il vero miracolo di questa festa sta proprio nella capacità di saper fermare il tempo, anche se per un solo giorno. Le altre feste sono diverse. Loro non ci riescono.
Probabilmente questa atmosfera coinvolgente e ridondante ci fa tornare bambini, e per un giorno il Peter Pan che c'è in noi torna a vincere riuscendo a volare sulla sua isola che non c'è. Allora tutto rientra in gioco, e il gioco ricomincia là dove lo avevamo lasciato, dal bambino che ritorna (perché il passato ritorna sempre, anche se mai allo stesso modo), e noi torniamo bambini. Ecco perché ci sentiamo più buoni, più gentili, più... uomini.
Forse si tratta di un'ipotesi fantasiosa, forse il bambino che c'è in me sta già ritornando (con un discreto anticipo sul calendario) e mi sta facendo dire queste cose, mah... Tanto lo so che la notte del 24 non riuscirò a prendere sonno perché voglio vedere Gesù Bambino che porta i regali (a casa mia si diceva così), non vedrò l'ora di scendere in sala per aprire i regali sotto l'albero, di fare in fretta perché babbo scatterà la foto prima di andare a Messa (una volta ce n'era una alle 9)... E no, non credo di dovermi vergognare per quanto ho scritto: niente è più vergognoso che rinnegare il proprio passato...

martedì, dicembre 19, 2006

Tempo d'inverno

Oggi è il mio ultimo giorno di lavoro dell'anno, da domani sarò in ferie, quindi ne approfitto per augurare a tutti voi un sereno Natale ed un 2007 pieno di soddisfazioni.
In questi giorni sono stato un pò latitante ma spero di riuscire a connettermi anche da casa nei prossimi giorni. Stavo preparando un articolo sul tema natalizio ma il lavoro intenso e un'eclissi di tempo e di voglia non mi hanno consentito di completarlo, per ora è solo un insieme di appunti sparsi qua e là senza apparente filo logico conduttore... Un pò come tutto il resto...

martedì, dicembre 12, 2006

A volte ritornano...

Ciao a tutti e scusate la mia assenza prolungata, in particolare mi devo scusare con Sonia e Laura che mi avevano chiesto notizie alle quali però non ho dato risposta.A mia parziale discolpa posso dire che sono stati dei giorni difficili al lavoro, e purtroppo non sono ancora terminati. Ci sono stati dei problemi di funzionamento su alcune piastre e non si riesce a capire il perchè, inoltre circolano voci poco rassicuranti sul futuro del nostro reparto... Diciamo che per la prima volta dopo 6 anni di lavoro qui comincio ad avere un pò di paura... Ma forse anche questo fa parte della "vita"...Così come fanno parte della vita una serie di "tagliandi" (leggi controlli medici) che ho fatto in queste due settimane per via di problemi digestivi, sembra non ci sia niente di particolare, comunque...


Stamattina invece c'era un cielo molto strano, striato di nuvole a banchi che sembrava un mare, la foto probabilmente non rende giustizia a quell'immenso spettacolo di nebbia e di colori al quale ho assistito verso le 7.45, guardate qui...



Adesso magari non mi sentirete ancora per un pò, ma comunque ogni tanto ritorno... In fondo a me piacciono così tanto i ritorni...

E come scriveva il grande Giorgio Gaber in una delle sue ultime canzoni:
"Ma io ti dico che non è finita, che tutto quel che accade fa parte della vita"