Raccolgo la nomination di
Danda e segnalo 5 tra i miei libri preferiti, quelli che ogni tanto rileggo e dei quali ho metabolizzato qualcosa. Per ogni libro citerò quella che per me è la frase più rappresentativa, segnalandola come
"frase storica".
Sulle mie scelte molto ha sicuramente pesato la mia passione per la musica, infatti la mia top five prevede (in ordine assolutamente casuale):
Luciano Ligabue - Fuori e dentro il borgo
Avevo detto a più riprese che al Ligabue cantautore preferisco di gran lunga il Ligabue scrittore e regista. In particolare questo libro di racconti mi piace quando evoca i momenti e le storie del suo paese natale, Correggio; l'argomento, come avrete capito dai miei racconti sul bar Bellaria, mi appassiona molto, ed è proprio quello che è successo leggendo le pagine di questo libro. In fondo si parla di sogni (la radio privata costriuta in maniera artigianale) e di realtà (le storie di paese appunto), in un'atmosfera ancora incantata, vergine come lo spazio radio della FM di allora, gli anni '70. Tra i racconti da non perdere "una storia d'amore di via Carioli" e "Bonanza ai tempi del kung fu".
Frase storica:
«Editor, quanti buoni piagnisteo ho? Uno solo? Benissimo, allora me lo gioco qui. Quella radio non me la ridarà più nessuno.»
Franz di Cioccio - Due volte nella vita
Adesso voi vi chiederete chi accidenti sia questo Franz di Cioccio (sono sicuro che il mio amico
Gidi risponderebbe subito) e in effetti non è uno scrittore, ma il batterista della PFM (Premiata Forneria Marconi), un gruppo di musicisti innovativi e tecnicamente molto validi (Impressioni di settembre per esempio credo l'abbiate ascoltata un pò tutti) che tra l'altro è stata la prima band italiana ad ottenere nel suo genere un più che discerto successo sia in USA che in Inghilterra.Il libro racconta la storia del gruppo in modo avvincente e senza trascurare spunti divertenti, sottolineando l'importanza di fare tesoro dalle esperienze precedenti e di come la forza di volontà, il credere in sè stessi e il coraggio di credere al proprio istinto, possano portare a risultati insperati.
Frase storica:
«Voglio vivere bene ogni singolo momento della mia vita, perché è irripetibile. Non posso vivere a cinquant'anni facendo finta di averne venti e neanche passando il tempo a pensare a cosa succederà quando ne avrò sessanta. Va a finire che mi perdo i cinquanta.»
Alessandro Baricco - Novecento
Guarda caso, si parla di un musicista anche qui. Un trovatello, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, nato su una nave dalla quale non è mai voluto scendere. Dev'essere un pò come avere paura di tutto quello che non si conosce, anche se in questo monologo si tratta di una paura ribaltata: di solito è il mare a fare paura, qui invece è la terraferma a spaventare il protagonista. Le pagine si susseguono in modo struggente, il pianista che non è mai sceso dalla nave, con la forza del suo istinto riesce anche a sconfiggere a suon di applausi un pianista affermato e presuntuoso. Come a dire che la differenza la fa la passione, il cuore, non la tecnica. Scusate ma a leggere e vedere a teatro questo monologo mi ha pure commosso.
Frase storica:
«Non sono pazzo, fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c’entra la pazzia. È genio, quello. È geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l’anima.
Potevo viverli, ma non ci son riuscito. Allora li ho incantati.
E a uno a uno li ho lasciati dietro di me.
Geometria.
Un lavoro perfetto.»
Cesare Pavese - Il mestiere di vivere
Una relazione su questo libro l'avevo preparata per l'esame di maturità, mi aveva colpito molto questo diario che fu ritrovato tra le carte dello scrittore solo dopo il suo suicidio (forse cagionato da una delusione amorosa), nel quale l'autore raccontava tutto se stesso e le sue fragilità. Attraverso le pagine di un diario puoi ricostruire oltre che la vita anche la vera anima di una persona e nel caso di Pavese era sicuramente quella di un profondo ed inquieto artista.
Frase storica:
«Ti stupisci che gli altri ti passino accanto e non sappiano, ma quando tu passi accanto a tanti e non sai, non t’interessa qual è la loro pena, il loro cancro segreto?»
Groucho Marx - O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato
A questo geniale, irriverente ed irresistibile umorista ho decicato a suo tempo un
post su questo blog. In questo libro si trova quasi tutta la sua carriera artistica, dai testi dei film, a quelli di uno show che conduceva in prima persona ed anche gli scritti del suo periodo come giornalista freelance. Spassosissima la corrispondenza con l'ufficio legale della Warner Bros, nelle quali alla freddezza minacciosa dei codicilli Groucho contrapponeva imperterrito la sua folle verve umoristica. E per la cronaca, la spuntò lui!
Frase storica:
«Dal momento in cui ho preso in mano il libro fino a quando l'ho rimesso al suo posto non ho smesso di ridere per un attimo. Un giorno ho intenzione di leggerlo.»